COSENZA :: 02/02/2023 :: Edgardo Greco, latitante dall’ottobre del 2006, è stato arrestato a Sant’Etienne, in Francia in esecuzione al Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro nel maggio 2014, in relazione all’ordine di carcerazione, datato 04 aprile 2014, per la esecuzione della pena dell’ergastolo in ordine al duplice omicidio di Stefano Bartolomeo e Giuseppe Bartolomeo consumato a Cosenza il 5 gennaio del 1991 e per il tentato omicidio di Emiliano Mosciaro avvenuto nel capoluogo bruzio il 21 luglio 1991 maturato nell’ambito della guerra di mafia, fra le cosche “Pino – Sena” e “Perna – Pranno”, che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni 90.
Greco, è stato individuato a Sant’Etienne dove lavorava come impastatore in un ristorante pizzeria e viveva sotto false generalità, all’esito dell’attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, in specifici procedimenti riguardanti la procurata inosservanza della pena, e svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, che nella fase finale hanno operato congiuntamente a personale dell’unità catturandi della Police francese (Fast) e dell’Unità I-Can dello Scip del Ministero dell’Interno.
Greco affiliato alla ‘ndrina Perna-Pranno egemone a Cosenza e provincia come accertato nell’esito del p.p. c.d. “Garden”, conclusosi alla fine degli anni 90 – all’esito dei diversi gradi di giudizio del maxi processo c.d. “Missing”, è stato ritenuto corresponsabile dell’imboscata costata la vita, il 5.01.1991, ai fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, i quali, in quanto ambivano ad una maggiore “autonomia” e considerazione nell’ambito delle cosche cosentine, sono stati trucidati a colpi di spranga, all’interno di una pescheria all’epoca nella disponibilità dei fratelli Mario e Pasquale Pranno, e i loro cadaveri venivano fatti sparire e mai più ritrovati.
Greco risulta latitante da oltre 16 anni, poiché irreperibile sin dal 10 ottobre 2006, quando si è sottratto all’esecuzione della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP distrettuale di Catanzaro, nell’ambito del maxi processo c.d. “Missing”, che ricostruiva alcuni dei fatti di sangue che hanno caratterizzato, nei primi anni 90, il cruento scontro tra il clan “Pino – Sena” e il clan “Perna – Pranno”.
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