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La sceneggiatura intreccia la patologia al mito della ninfa Scilla. Una genealogia fantastica viene immaginata, personificando le cause e le cure negli Dei dell’Olimpo.
Scilla, la bellissima ninfa che si bagna nello Stretto di Messina, subisce la vendetta della maga Circe e del dio Efesto. La figlia Melaina è il paziente zero. Ermes, impietosito dalle lacrime di Melaina, sacrifica il suo dito destro per alleviare i dolori della piccola. E infatti, la radice da cui si estrae la colchicina, uno dei pochi trattamenti oggi disponibili per questa patologia, era chiamata dai greci proprio "dito di Ermes".
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Titolo: "Scilla o il mito della Febbre Mediterranea Familiare"
Soggetto: Micaela La Regina
Voce narrante (versione italiana): Emanuela Villagrossi
Musica e suoni: Lorenzo Danesin
Acquerelli: Greta Boato
Sceneggiatura, Montaggio, Fotografia e Regia: Giulio Boato
Produzione: DOYOUDaDA Italy-France 2015 - (Venezia-Bordeaux)
Commissione e coproduzione: AIFP – Associazione Italiana Febbri Periodiche
Premi:
- 1st prize 12° Videoconcorso F. Pasinetti, 2015 - Biennale di Venezia
- IX ediz. concorso artistico letterario "il Volo di Pégaso" (CNMR - Centro Nazionale Malattie Rare - Istituto Superiore di Sanità), primo classificato nelle sezione "Opera grafica digitale - categoria adulti professionisti", Roma 2017
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