Il Maestro Riccardo Muti sa presentare le opere come nessuno. Lo sanno tutti, da quando la TV trasmette le edizioni della sua annuale Italian Opera Academy. Nel 1994 (9 maggio) quando presentò “Rigoletto” nell’ Aula Magna dell’Università Bocconi a Milano, gremita di studenti e pubblico scaligero, questa sua attitudine naturale era a una delle prime uscite pubbliche.
Pubblico la “lettura” di “Rigoletto” nell’ Archivio Arruga perché ho la registrazione integrale, realizzata da Tele+3 (dove Arruga era allora responsabile per la Musica) a cui il Maestro aveva consentito una ripresa e trasmissione integrale, rifiutando le altre reti televisive. Perché ha la freschezza d’un incontro coi giovani in cui si ritrova un po’ studente e scherza liberamente con loro. Perché contemporaneamente è un “trattatello” di come ascoltare, attivamente, entrando nella continuità del discorso musicale e teatrale, della corrente compositiva, in linea con le intenzioni dell’autore. Il Maestro porta lo spettatore al cuore del segno scritto, entra nella situazione e logica del personaggio, non per accanimento filologico ma per immedesimazione tecnica, logica, emozionale perché segno e personaggio coincidono. C’è documentazione attentissima delle intenzioni di Verdi, e naturalezza dell’umano sentire che Verdi ha chiaro, profondo, universale ed esprime con mezzi estremamente raffinati. C’è precisione di linguaggio e libertà di alleggerire con istinto anche caricaturale (a proposito confesso di aver operato un piccolissimo taglio, ricordando che il Maestro aveva chiesto di eliminare un guizzo di mimica imitativa per non offrire appigli alla seriosità della stampa). C’è amore per Verdi e per quest’opera capolavoro raffrontata a “Don Giovanni” di Mozart, e sensibilità emozionante nel trasmetterla. La pubblico anche perché è legata alla stagione storica del primo periodo scaligero di Muti e ne traccia lui stesso la sintesi, utile a un pubblico sempre smemorato: le scelte e aperture del repertorio; momenti e ragioni della sua battaglia contro le tradizioni; la responsabilità, il compito morale del Teatro alla Scala di salvare e mostrare al mondo il principio interpretativo fedele alla volontà dell’autore.
Documentario realizzato da Gian Carlo Cabella per Tele+3.
L’ Archivio Arruga resta a disposizione per quanti avessero a vantare diritti per la riproduzione dei filmati che avviene comunque senza fini di lucro e solo a titolo divulgativo.
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