Si trova in Italia l’albero di Natale più grande del mondo, che si estende per 750 metri in altezza ed è composto da quasi 1000 luci multicolori, alimentate per gran parte dall’energia di pannelli fotovoltaici. Sviluppato sulla superficie del monte Ingino, l’albero ha le dimensioni di 30 campi di calcio e da 41 anni si accende, illuminando con la sua maestosità la città di Gubbio. Per la prima volta venne realizzato nel lontano 1981 dalla “pazza” idea di alcuni cittadini di dare vita a un’opera dedicata al santo patrono Ubaldo , che, grazie alle sue luci, guidasse gli sguardi dalle pendici fino alla Basilica situata in cima al monte. Quella che sembrava una follia è diventata una tradizione tramandata di padre in figlio e tutti gli anni “Alberaioli” di ogni età, come sono oggi riconosciuti ufficialmente, partono volontari per portare a termine una missione di sacrificio, lunga ben 1300 ore, il tempo di lavoro necessario per installare 7.500 metri di cavi elettrici collegati a 1350 prese. L’impianto fotovoltaico, composto da 16 moduli, assorbe energia dal sole durante tutto l’anno, in modo tale da soddisfare parte del fabbisogno che serve per alimentare l’albero quando è in funzione. L’opera è diventata celebre solo al suo 15°anno di vita, quando è finita sulla copertina del TIME, dopo che nel 1991 era entrata nel Guinness dei primati come l’Albero di Natale più grande del mondo. Gestita da un comitato ufficiale composto da 52 membri di tutte le età, dai 18 agli 85 anni, se l’installazione si è evoluta adeguandosi a tutte le nuove soluzioni tecnologiche ed ecologiche, una cosa non è mai cambiata nel tempo, ovvero quei valori che hanno reso possibile una sfida ai limiti del reale. Senza percepire alcun compenso gli alberaioli fanno tutto questo spinti da un profondo legame di amicizia, per ricordare al mondo che lo spirito di collaborazione, la fiducia e il rispetto reciproco, sono il vero motore delle imprese destinate a rimanere nella storia. Ogni anno, a inizio dicembre, l’albero viene inaugurato in presenza di un testimonial simbolo di questi valori, come Papa Francesco o Don Luigi Ciotti, il prete che combatte le mafie con la sua associazione Libera. Nel 2018 l’albero è stato acceso da Paolo Nespoli, addirittura dalla Stazione Spaziale Internazionale. Al costo di 10 euro è possibile adottare una delle luci dell’albero per donarla virtualmente a una persona cara. L’intero ricavato viene usato per finanziare i lavori e rinnovare l’opera con il passare del tempo, così come è avvenuto quando è stata aggiunta la stella cometa, ampia circa 1000m2. Dal 1981 a oggi, nessuna calamità ha mai frenato la forza di volontà degli Alberaioli e anzi in piena pandemia, rispettando tutte le norme di sicurezza, si sono uniti con uno scopo ancor più importante, illuminare il Natale più difficile, da quando si porta avanti questa celebre tradizione. È questo il significato che assume l’albero nel 2021: la speranza che è più forte di tutti gli ostacoli.
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