Commedia lirica in quattro atti. Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica basato su "Scènes de la vie de bohème" di Henry Murger (1845-1848). Musica di Giacomo Puccini. Si rappresenta per la prima volta il 1° febbraio 1896 al Teatro Regio di Torino. La "prima" al Gran Teatre del Liceu è del 10 aprile 1898.
Dalla metà del XIX secolo, in un contesto dominato dagli effetti dell'industrializzazione, i valori borghesi e un clima intellettuale monopolizzato dal positivismo laico, materialista e scientifico, l'arte diventa realista: si mostrava la realtà così com'era, senza renderla più piacevole o più bella. L'opera La Bohème, che parla della fragilità della felicità in un mondo di miseria, freddo e malattie, è una prova evidente di questo. Tuttavia l'estetica del Verismo, versione italiana del naturalismo francese, ne La Bohème, si sentimentalizza, riducendo così la durezza con cui altri riproducevano la brutalità della realtà sociale. Quattro giovani artisti vivono nell'attesa, tra sogni e delusioni, di un evento che li conduca alla gloria, mentre ai protagonisti, Mimì e Rodolfo, la povertà e la sfortuna negano la felicità dell'amore. Il testo e la musica, ciononostante, ce lo raccontano con una piacevole e melodrammatica tenerezza con la quale è facile identificarsi.
Ramón Vargas (Rodolfo)
Fiorenza Cedolins (Mimí)
Ainhoa Arteta (Musetta)
Christopher Maltman (Marcello)
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