Lei è Nadia, la fenice guerriera, una giovane ragazza irachena yazida nata nel 1993 da famiglia contadina. Nell'agosto del 2014 Nadia era una studentessa di ventuno anni quando l’isis giunse nel villaggio. Da quel momento iniziò il suo incubo. Prima obbligata a guardare mentre trucidavano la madre e sei suoi fratelli, poi picchiata, rapita e violentata dalle milizie dello stato islamico. Una delle tante povere donne sfruttate come schiave sessuali. Ma, dopo aver subito tutto il male possibile che nessuna donna dovrebbe mai provare, ha avuto il coraggio e la forza di ribellarsi divenendo una valorosa attivista contro gli abusi sessuali e i crimini di guerra. Oggi vive in Germania e gira il mondo come ambasciatrice Onu con l’unico obiettivo di liberare e aiutare tutte le donne vittime di violenza nel mondo. Per questo riceve numerose minacce di morte.
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