Il parco archeologico di San Leucio a Canosa di Puglia, è un osservatorio unico che va oltre la suggestione degli importanti mosaici, e dell’imponenza di un edificio paleocristiano tra i più interessanti dell’area.
Il privilegio del visitatore, grazie al lavoro ormai secolare degli archeologi, è quello di cogliere tra gli ulivi, in una zona salvatasi dall’urbanizzazione del XX secolo, alcuni passaggi determinanti della storia del Mediterraneo, nel momento esatto in cui questa storia viene scritta attraverso l’architettura. La grande basilica cristiana, come accade spesso, s’innesta sui resti di un tempio antico. In questo caso non un tempio tra i tanti, e non una basilica tra le tante.
Il podio che ancora si riesce a vedere riporta a quello che probabilmente fu il più grande tempio italico del Meridione, dedicato alla dea Minerva ossia Atena Iliàs. Gli studiosi pensano che per un edificio così importante, di cui possiamo ammirare la protome femminile del colossale capitello, ci fosse un motivo altrettanto importante, forse l’alleanza tra Roma e le aristocrazie locali nel 318 a.C.
Del tempio restano colonne, importanti reperti anche nel moderno Antiquarium, telamoni, elementi decorativi di grandi dimensioni
La tarda antichità vede la scomparsa del grande tempio, sostituito da una chiesa cristiana dedicata ai Santi Cosma e Damiano, molto venerati in quei secoli.
In seguito la basilica venne dedicata a San Leucio, con un’importante decorazione musiva ancora visibile in situ, con significativi lacerti policromi. La qualità architettonica dell’edificio è testimoniata dal marmo delle eleganti colonne, con pulvino, uno stile che arriva dal mare, da Bisanzio
L’Antiquarium protegge il più prezioso, quello che è conosciuto come il “mosaico del pavone”, dal forte valore simbolico nell’iconografia del cristianesimo
Il parco archeologico deriva dagli scavi fatti a più riprese dal 1925, fino agli anni sessanta del ventesimo secolo, e nuovamente, nel XXI secolo, anche da La Sapienza
La fase edilizia voluta del vescovo Sabino, personaggio importante per Canosa, mostra una pianta centrale che ha paralleli nella milanese San Lorenzo, di probabile fondazione imperiale e anch’essa ornata da un ciclo di mosaici importantissimo. Questo per ribadire la rilevanza di questo edificio.
Attorno al X secolo il Colle di San Leucio, così distante dal centro cittadino, inizia a trasformarsi nel paesaggio mediterraneo che ancora oggi lo caratterizza, anch’esso un lacerto nel mare di cemento del boom, punto di ripartenza per riappropriarsi di un territorio e della sua storia. Dai Dauni, a Roma, alla nuova religione che ne caratterizzerà i due millenni successivi.
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