C’è una Nazione, senza guerre in corso, in cui il rischio di morte violenta per i civili è simile a quello della Siria: è il Paese che negli anni Ottanta esportò le gang nelle metropoli statunitensi, e che ancora oggi è campo di battaglia di una criminalità organizzata capillare. El Salvador, patria di san Óscar Romero, è l’argomento della puntata di Today, l’approfondimento di Tv2000 dedicato all’attualità internazionale, in onda giovedì 1 novembre alle 22.55.
I tredici anni di guerra civile dal 1979 al 1992 – costati 75 mila morti, 550 mila sfollati interni e mezzo milione di emigrati all’estero – sono ufficialmente conclusi, ma la violenza ha saputo resistere anche agli accordi di pace: si è solo trasferita sul piano economico e sociale, con la diffusione capillare delle maras che reclutano giovani senza speranza nelle zone più disagiate; nel frattempo, il numero dei poveri non accenna a diminuire e l’intervento dello Stato – che pure rivendica successi nell’ultimo decennio – è ancora insufficiente.
Proprio alla violenza diffusa e agli squilibri sociali è dedicato il reportage di Andrea Sarubbi, che insieme alla Comunità di Sant’Egidio racconta un Paese con molta strada da fare; la campagna elettorale in corso, in vista del voto di febbraio, mette a nudo tutti i problemi aperti, iniziando da quella corruzione che ha visto incriminati gli ultimi tre presidenti della Repubblica.
Ospite in studio è Giovanni Impagliazzo, responsabile per il Centroamerica della Comunità di Sant’Egidio. La puntata si conclude, come sempre, con un’opera d’arte scelta dalla redazione: stavolta è l’ultimo lavoro realizzato da Fernando Llort, il più noto artista contemporaneo salvadoregno, pochi mesi prima di morire. Si tratta di un murale dedicato a san Óscar Romero, intitolato “Monsignor Romero aperto a chi soffre” e realizzato nel complesso della Divina Provvidenza, dove il vescovo venne ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava la Messa.
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