Dr Gaspare Costa Psicologo e Psicoterapeuta per Consulenze Online o Appuntamenti in Studio 340.7852422 WhatsApp oppure [ Ссылка ]
In questo video si spiega come la paura di uscire di casa da soli può essere spiegata dal timore di poter avere un attacco di panico in luoghi e situazioni dove sarebbe difficile o imbarazzante essere soccorsi.
La persone che manifestano il timore d i uscire di casa da soli solitamente hanno avuto, nel corso della propria vita, episodi di attacco di panico o ci sono andati molto vicini.
In seguito alla crisi di panico si innescano i circoli viziosi di mantenimento, in altre parole rimanere a casa fa sentire, nel breve termine, il paziente protetto mentre, nel medio e lungo termine lo intrappola aggaravando il problema.
Quando le persone provano ad uscire di casa vengono sopraffatti dalla paura delle paura, ovvero da ansia anticipatoria che genera pensieri e immagini che, come una specie di profezia gli fa credere che avranno un altro attacco di panico.
La paura di uscire di casa per il timore di avere una crisi di panico può assumere varie forma come, ad esempio, lo svenimento, la perdita di controllo o l'infarto.
Oltre ad evitare di uscire di casa le persone con questo problema mettono in atto altri comportamenti protettivi com il ricorso all'accompagnatore, una persona di fiducia in grado di prestare aiuto, oppure quella di non allontanarsi dalla confort zone; solitamente hanno dei punti di riferimento come, ad esempio, una farmacia, un negozio in cui entrare nel caso di attacco di panico o un parente.
Quando sono costretti ad oltrepassare la zona confort sono assediati dall'ansia e possono sviluppare un attacco di panico. La paura di uscire di casa da soli è molto invalidante, alcune persone possono rinunciare a lavorare o frequentare l'università, spesso la paura di uscire di casa da soli si associa a depressione o uso o abuso di alcol o farmaci.
La cura più efficace è rappresentata dalla Psicoterapia Cognitivo Comportamentale che possiede numerosi strumenti di intervento come la psico-educazione, la ristrutturazione cognitiva e, quando l'alleanza terapeutica si sarà consolidata, il ricorso ad esposizioni graduali e sistematiche che, in una percentuale importante, risolvono il problema o lo riducono significativamente.
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