Un tempo, in cima a questo monte, sorgeva un forte difensivo Romano che doveva servire da vedetta contro le invasioni d’oltralpe. Per lo stesso scopo fu utilizzato, in seguito, dai Longobardi che da qui controllavano l’avvicinarsi di eventuali nemici. Fu proprio nel periodo immediatamente successivo ai Longobardi, quello dei primi rudi imperatori cristiani, che il culto al Santo Angelo Guerriero Michele si diffuse nella Val Susa.
📍Sacra di San Michele - il monumento simbolo della regione Piemonte
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Molte piccole chiese e altari vennero dedicati all’Arcangelo Michele ma la più grande costruzione nacque nel 999 grazie ad un sogno. Il vescovo di Ravenna, a termine mandato, si ritirò a vivere tra questi monti e sognò l’Arcangelo Michele che gli indicava il luogo in cui elevare il suo tempio. Nacque prima il Santuario antico, quindi nel secolo XI venne eretta la nuova chiesa – che corrisponde a quella attuale
📍La spada di San Michele
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Nello stesso secolo, la chiesa venne affidata ai Benedettini che completarono i lavori nel corso dei successivi 200 anni. Tra il 1200 e il 1300 l’abbazia fu centro di cultura e di preghiera notevole ma cadde in declino all’inizio del XV secolo. Fu abbandonata per secoli e soltanto nel 1836, per recuperarla, fu restaurata e affidata ai Padri Rosminiani. Da allora e fino a fine XX secolo, ulteriori ampliamenti e restauri si sono susseguiti, salvando di fatto la Sacra.
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