Negli ultimi anni lo smog è diminuito, ma Pavia resta ancora tra delle città italiane più inquinate, piazzandosi al 16° posto dietro altri capoluoghi lombardi come Milano, Monza e Cremona. È quanto emerge dall’indagine della tedesca Deutsche Welle e rilanciata dal Sole 24ore che ha estratto i dati satellitari del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus. LE città italiane in cui la concentrazione di poveri sottili supera i limiti dell’Organizzazione mondiale della sanità sono 58: ne consegue che il 73% della popolazione italiana vive in territori inquinati. I dati fanno riferimento alle polveri sottili, in particolare al Pm2,5, un particolato molto fine, che non dovrebbe superare i 10 microgrammi per metro cubo. Tra il 2018 e il 2022 lo smog è risultato in crescita in 30 delle 58 città definite “inquinate”, i picchi di aumento in Lombardia, attorno al 14% si sono registrati a Lecco, Como e Varese, mentre Milano, Brescia, Pavia, Cremona, Mantova e Lodi hanno fatto registrare dati in diminuzione pur restando sopra la soglia. A Pavia l’anno peggiore è stato il 2019, quando si è sfiorata una concentrazione media annua pm 2,5 di 20 microgrammi per metro cubo. Lo smog ha iniziato a scendere dal 2020 quando Pavia ha fatto segnare un valore di 16,6 microgrammi, poi 17,2 nel 2021, 16,2 nel 2022 e 16,9 nei primi otto mesi di quest’anno. Pur restando ampiamente sopra la soglia di rischio, si tratta di una diminuzione del 13 per cento tra il 2018 e il 2022, una delle più significative tra le prime venti province per concentrazione di inquinanti.
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