I rapporti tra Putin e la chiesa ortodossa di Kirill sono molto più importanti di quanto nella nostra società secolarizzata possa sembrare.
Di fronte alle richieste dei pastori protestanti e dei preti cattolici e ortodossi che lo richiamavano alla fedeltà al Vangelo della pace e a pronunciarsi chiaramente contro l’aggressione, in un sermone pronunciato il 6 marzo, Domenica del Perdono, nella Cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, il patriarca Cirillo ha giustificato la guerra, vista come una difesa dei valori della tradizione cristiana dall’attacco della lobby gay.
Mentre a Roma il Papa denunciava nuovamente la «pazzia» e «crudeltà» della guerra contro l’Ucraina, a Mosca il patriarca ortodosso, alleato di Putin, legittimava l’intervento militare con la necessità di lottare contro i modelli di vita promossi dalle parate gay: «Tutto ciò che dico non ha solo un significato teorico e spirituale. Intorno a questo argomento oggi c’è una vera guerra».
Parleremo di questo e di altro con Pasquale Annicchino, giurista ed esperto di questioni religiose.
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