Chiunque viaggi o abbia viaggiato con un camper sa che essenzialità e spirito di adattamento sono alla base di quella esperienza. il tuo camper ti porta dovunque ma richiede la tua costante attenzione e la volontà di abbassare le tue aspettative di comfort. il tuo viaggio non è più un bel pacchetto confezionato "all inclusive", ma è un percorso che metro per metro riguarda le tue scelte, i tuoi umori, le tue intuizioni, il tuo desiderio di essere autonomo e di entrare in contatto diretto con l'ambiente vivendolo con canoni diversi e opposti a quelli del turismo di massa. Il tuo rapporto con la metà cambia, se da una parte questa perde di importanza perché viene sostituita dal viaggio e dalla possibilità di essere sostituita continuamente, dall'altra muta l'impatto che sei disposto a portare sulla meta stesa. Un camperista desidera avere la leggerezza della farfalla, passare nei luoghi comprendereli, viverli anche stando semplicemente seduto accanto al proprio camper, amarli e poi andarsene verso la prossima meta, lasciando tutto meglio di come lo si è trovato. Essere camperista non vuol dire visitare i luoghi ma esserne parte, provare nostalgia per i parcheggi dove si è sostato, degli equipaggi che si si sono incontrati, come per il nomadi nei caravanserragli, il luogo turistico va in secondo piano, il viaggiatore in camper è prima di tutto un viaggiatore legato al suo mezzo, grato al suo mezzo e non piega mai il suo mezzo ai suoi desideri turistici ma vive col proprio mezzo un percorso alla fine del quale entrambi e tutto l'equipaggio devono essere soddisfatti, sentirsi leali, avere coscienza che si è percorso un viaggio insieme, interiore ed esteriore, ed essere cosciente che si incontrano altri nomadi che che si muovano con quello stesso spirito, e che quando si respira uno spirito di gruppo lo si arricchisce e se ne viene arricchiti. Scendere dal proprio camper in un luogo nuovo ha la stessa forza emotiva di risalirvi per recarsi altrove. Non fate fare al camper la vita della roulotte, si sentirà inutile, frustrato, il semplice sostituto di una camera d'albergo, incompreso, soffre del proprietario che si lusinga da solo per la bellezza del proprio camper, il camper aborra la vanità, ama stare con gli altri, dove arrivano gli altri, quelli da diecimila euro, come quelli da centomila euro, le qualità di in camper non sono mai quelle da listino, un camper è la somma degli spiriti dell'equipaggio che con lui viaggia, è una caleidoscopio di particolari inclinazioni che si manifestano e che lo influenzano e gli danno anima. Ogni camperista sa che dentro le pareti di un camper c'e qualcuno che prova a fare le cose in modo diverso, che prova a condividere un'idea diversa del mondo, sa che ogni volta che si apre la porta di un camper esce verso il mondo una proposta solidale e sostenibile. I luoghi meno conosciuti vengono amati perché il camperista è uno scopritore, senza clamore, col semplice gusto di dare importanza a ciò che trova sul suo cammino, perché quello è il cammino della sua vita. il camper può essere metafora della vita e del suo cammino: più si è leggeri, più si è disposti a fare del viaggio anche una esperienza di sacrificio , senza spocchia, e più si arriva lontano, nello spazio, nel tempo, e soprattutto nell'anima e nella conoscenza degli altri. Sì, degli altri, perché dietro ogni cosa che visitiamo, ogni situazione che attraversiamo c'è in qualche modo l'uomo, ci siamo noi, la nostra storia come specie, le nostra storia come individui. Il camper è la navicella dentro la quale viaggiamo lo spazio che porta dentro di noi, è la capsula spaziale con la quale attraverseremo nuovi mondi cui faremo parte, è la macchina del tempo che ci porta alle origini e al futuro che ci appartiene, è la possibilità di fare del viaggi il viaggio del cambiamento dentro di noi. Comprendere la nostra importanza rispetto a quelle delle inutili cose che ci mettiamo attorno, ci fa comprendere la nostra bellezza nella semplicità, ci fa capire che la nostra miglior bellezza è quella spoglia da ogni abbellimento commerciale, ci fa capire che cresciamo quando cresce la nostra relazione con gli altri che si fermano accanto a noi per poi disperdersi portando con sé la stessa cifra di rispetto e la stessa emozione del viaggio interiore. Il camper ci insegna ad essere più poveri, se non è così non stiamo viaggiando in camper, stiamo pavoneggiando un camper , o peggio lo stiamo sfruttando. Il camper ci insegna a essere più umili, a non voler occupare i suoli, snaturandoli, ma passare su essi con leggerezza lasciandoli migliori di come li abbiamo trovati. Il camper è un amico che ci insegna come cambiare vita e realizzarla per quella che veramente è.
Barbara & Leo - [ Ссылка ]
Iscriviti al canale
Q
Story Hunters Tv
[ Ссылка ]
Ещё видео!