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Cosa fare se ti arrestano un parente o un amico?
Cosa fare subito se ti arrestano un parente o un amico?
Te lo spiego in questo video.
Un tuo parente, amico, fidanzato è stato arrestato.
Può capitare che l’arresto sia avvenuto perché la persona a te cara è stata pizzicata in flagranza di reato oppure perché è stata emessa una misura cautelare in seno ad una complessa indagine per associazione a delinquere o mafiosa.
In questo caso cosa si fa?
Ci sono tre passi da fare.
Primo. Nominare un Difensore di fiducia.
A seguito di un arresto sarà determinante non perdere tempo e nominare un avvocato penalista. Questo per due ordini di ragioni.
Uno: potrà andare a trovare subito il tuo fidanzato/parente/amico e capire se sta bene; poi presentare ricorso al fine di farlo uscire dal carcere.
Individualo subito un avvocato penalista, quindi specializzato in diritto penale, che abbia esperienza nel campo penale, e che abbia ottenuto importanti risultati. Una volta individuato chiedi subito un incontro per parlargli del caso giudiziario.
Come si nomina?
Il consiglio che do a tutti i partner, i familiari, o gli amici è di mandare subito un telegramma in cui è ristretto il loro caro dicendogli in poche righe di nominare l’avvocato in questione.
Tipo: “Nominare l’Avvocato D’Andria con studio in Milano via Lamarmora 40”.
In questo modo consentirai alla persona detenuta di leggere subito il telegramma e di formalizzare la nomina al Difensore.
Una volta in nomina il Difensore potrà espletare tutte le azioni che la legge gli consente per cercare di portare il tuo caro a casa.
Questo potrà essere fatto o davanti al Giudice che ha disposto l’arresto; oppure, se ciò non dovesse avere esito positivo, presentare ricorso per la scarcerazione al Tribunale della Libertà.
2. Colloquio con il detenuto.
Devi sapere che visto che le indagini sono in corso allora il tuo accesso in carcere per avere il colloquio con il detenuto non sarà automatico in quanto dovrai ricevere l’autorizzazione del Magistrato.
Il che significa che dovrai recarti presso L’Ufficio di Procura competente per essere autorizzato al colloquio.
3. Soldi e pacchi per la persona detenuta
Su questo punto ogni carcere può avere le sue regole ma in linea di massima le regole sono:
soldi. Potrai inviare soldi alla persona detenuta sul conto corrente del carcere oppure recandoti direttamente presso l’istituto. Se il versamento sarà superiore a euro 70 occorrerà che porti con te una marca da bollo.
Pacchi.
Potrai inviare pacchi al detenuto tramite corriere oppure potrai recarti direttamente presso il carcere dove la persona è ristretta per la consegna del pacco.
Prima di inviare generi alimentari o vestiario ti consiglio vivamente di verificare sul sito web del carcere di competenza la regolamentazione circa il confezionamento delle cose che si vanno a dare al detenuto.
Cosa succede se il Giudice dell’interrogatorio non scarcera il tuo caro e se il ricorso al Tribunale della Libertà non va a buon fine?
Bene in questo caso si potrà, trascorso un certo lasso di tempo, esperire un altro tentativo. Ossia chiedere al Giudice per le indagini preliminari di revocare la misura con una meno afflittiva come ad esempio gli arresti domiciliari oppure l’obbligo di firma.
Attenzione però: occorrerà che vi sia stato un elemento nuovo che abbia modificato la situazione di fatto; altrimenti la richiesta al Magistrato non andrà a buon fine.
Ad ogni modo, La mission quindi rimane sempre quella: portare il tuo caro a casa.
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Io sono Francesco D’Andria e sono dalla tua parte.
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