Puoi contare quanti semi ci sono in una mela, non quante mele ci sono in un seme.
“ Ti svegli poco prima di raggiungere il pavimento, giusto in tempo per guidare in tutta fretta il tuo corpo per sicurezza. L'adrenalina fa rizzare i capelli.“
Nancy Stark Smith (Lettera, in Contact Quarterly vol.5, n.1, autunno 1979)
SINOSSI
L'immaginario collettivo, e documenti di testo affermano che Newton arrivò a
concepire la gravità osservando una mela cadere dall'albero. Il corpo, nell'ebrezza della caduta verso il pavimento, che Nancy Stark Smith definiva ''irresistibile'', incontra un vuoto.
Il “faller” è come se si addormentasse e il suo corpo si abbandona alla caduta senza
una guida verso il pavimento, come fosse perso nello spazio. É in questo vuoto e in
questo spazio che la famosa mela di Newton si perde, attraversando le numerose
immagini che l'uomo ha attribuito ad essa. La mela e le immagini connesse ad essa diventano il leitmotiv di una ricerca antropologica su tutti i fronti: umano, relazionale, evocativo, esperienziale, coreutico e coreografico.
CREDITI:
PRODOTTO DA ASSOCIAZIONE CULTURALE ATACAMA ONLUS
Regia e Coreografia: DAVIDE ROMEO
Costumi: Arianna Rinaldi
Disegno Luci: Gabriele Planamente
sostegno alla creazione Vivo Ballet professional Training program di Enzo Celli
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