“Il claim di questa edizione di ICAR “Research and care: from bench, to bedside, to community” evidenzia il nostro intento: non esiste ricerca clinica senza un pieno coinvolgimento del paziente.
Oggi la terapia antiretrovirale permette di garantire una sopravvivenza ai pazienti HIV positivi che si avvicina sempre di più a quella della popolazione generale; se la terapia è assunta regolarmente, la viremia si può azzerare fino a rendere il virus non trasmissibile, come sancito dall’equazione U=U, Undetectable=Untrasmittable.
Ciò non significa che l’HIV sia sconfitto, anzi, resta un ampio sommerso, come dimostrano le diagnosi tardive che emergono ogni anno, con pazienti talvolta già in AIDS. I nuovi strumenti a disposizione poi ci impongono di pensare a un trattamento personalizzato per ogni paziente e a una terapia che possa durare per decenni”.
Così la Prof.ssa Antonella Cingolani, Ricercatore Malattie infettive Facoltà
di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma, copresidente della XVI Edizione del Congresso Nazionale ICAR - Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, svoltosi a Roma da 19 al 21 giugno.
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