Ripensare i servizi rivolti alle persone con disabilità per passare da logiche di tipo assistenziale allo sviluppo di professionalità attente alla soggettività dei singoli. Da queste premesse, evidenziate dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, nasce il corso di perfezionamento per Disability navigator per diventare esperti nei percorsi di adultità e nei processi d’inclusione.
Il Disability navigator rappresenta una novità nel mondo dei servizi alle persone con disabilità: è un professionista in grado di accompagnare verso un progetto di vita adulta e indipendente con l’obiettivo di raggiungere l’inclusione sociale e lavorativa. Il suo target principale è rappresentato da soggetti in condizioni di disabilità che, terminato il percorso d’integrazione scolastica, rischiano di sperimentare situazioni di isolamento o esclusione sociale. L’azione del Disability navigator è orientata ad accogliere i desideri, le aspettative, le competenze dei giovani con disabilità e delle loro famiglie con l’obiettivo di individuare possibili connessioni tra queste e le risorse e le opportunità presenti sul territorio di appartenenza, attraverso l’applicazione di modelli di Welfare comunitario e generativo.
L’Italia vanta un primato nell’integrazione scolastica degli studenti con disabilità. Per una significativa percentuale di essi, si verifica il passaggio dalla scuola a progetti d'inclusione. In base ai dati del Censis, ciò riguarda il 32,9% delle persone con disabilità intellettiva e disturbi dell’autismo, mentre il 24,3% delle persone con disabilità intellettiva e il 21,7% delle persone con disturbi dello spettro autistico, rimane confinata in casa a totale carico della famiglia. Il sistema d’inclusione sociale delle persone con disabilità presenta dunque delle criticità, che nascono a scuola e si manifestano successivamente.
La possibilità di sperimentare un percorso d’inclusione sociale si riduce drasticamente alla fine del percorso scolastico e la persona finisce per rimanere in famiglia (in base ai dati dell’ISTAT il 93%) e in carico ai servizi socioassistenziali. Tale condizione comporta la perdita di abilità psico-sociali sviluppate durante la scuola. Risulta critico l’impoverimento della rete di relazioni, al contrario di quanto avviene nei processi di socio morfogenesi degli individui di pari età (Salomone, 2017) con il frequente isolamento del nucleo famigliare e l'emergere di situazioni patologiche ad alto rischio anche sanitario.
È necessario individuare una strategia d’azione che coinvolga le persone con disabilità e le loro famiglie, le comunità territoriali di residenza, con il supporto operativo dei partner del progetto. Tale strategia intende superare la delega in atto dell'assistenza delle persone con disabilità ai servizi sociosanitari, chiamando a corresponsabilità le comunità locale di appartenenza a partire dal vicinato.
Ещё видео!