Il 57% dei circa 3,2 milioni di dipendenti pubblici è altamente esposto all’impatto dell’intelligenza artificiale. Tra questi, l’80% potrebbe integrare l’IA nel proprio lavoro, ottenendo notevoli miglioramenti. Tuttavia, c’è un 12% a rischio obsolescenza.
Sono questi i risultati dell’indagine di FPA sull’impatto dell’IA sul lavoro pubblico, presentata in apertura di FORUM PA 2024 e riproposta in occasione dell'evento "Gestire l’intelligenza artificiale per un pubblico impiego 'aumentato'”.
Come trattare la complementarità tra IA e professioni della PA?
Ne abbiamo parlato con Daniela Greco, Direttore Gestione Risorse Umane della Corte dei conti.
Il processo di integrazione di nuovi strumenti di intelligenza artificiale nella Corte dei conti richiede interventi da parte delle risorse umane, sia nei piani assunzionali, con l'assunzione tramite concorsi di figure professionali sempre più nuove, come data scientist, economisti e statistici, sia nei processi di acquisizione di personale con competenze più tradizionali, come giurisprudenza ed economia. Il nuovo ordinamento professionale che le pubbliche amministrazioni devono attuare rappresenta un'opportunità per promuovere la formazione del personale già in servizio. La Corte dei conti ha pianificato di attuare, a partire dal 2024, nuovi percorsi formativi che includeranno lo studio e le esperienze di laboratorio su tecniche di intelligenza artificiale e ingegneria dei processi.
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