Mineo, 7 feb. (askanews) - Lo sgombero dei migranti dal Cara di Mineo comporta inevitabili conseguenze sul territorio, diviso fra chi è favorevole alla chiusura e chi invece è spaventato dagli effetti su occupazione e società, a partire dal gruppo consiliare di Mineo.
Giusy Infantino e Marco Pailla spiegano perché. "Più di 500 persone perderanno il posto di lavoro, cosa ovviamente molto grave in un territorio già martoriato, chiuderanno le classi nelle nostre scuole, venendo meno gli iscritti ospitati nella struttura si abbasserà il numero e chiuderanno le classi; molti operatori economici nel circondario perderanno attività a cominciare da albergatori, perché più di 150 forze dell'ordine verranno allontanate dal territorio ".
"Noi chiediamo che si rispetti il territorio che non può essere considerato usa e getta. Otto anni fa fu imposto dal ministro della Lega, eravamo qua a protestare perché avevamo paura di indebolimento del territorio, l'abbiamo accettato e integrato e ora non possiamo essere abbandonati".
Sebastiano Trentino, pastore, invece è favorevole. "Contentissimo sono, se chiude gli faccio un grande regalo a Salvini e gli dico grazie". "Se chiudono è meglio per me, così non sono più qua e non ricevo più tutto questo danno, mi rubano le pecore". Lo smantellamento è visto di buon occhio in generale dai proprietari dei terreni limitrofi alla struttura.
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