Roma, (askanews) - Maxi-sequestro della Guardia di Finanza di Reggio Calabria di un ingente patrimonio mobiliare, immobiliare e societario, per un valore pari a 50 milioni di euro, a danno di alcuni imprenditori della locride, ritenuti contigui alle cosche della 'ndrangheta, Aquino e Morabito.
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno accertato come alcuni imprenditori, tra cui Bruno Verdiglione, Antonio Cuppari e Domenico Antonio Muccari, avessero effettuato ingenti investimenti societari e immobiliari in mancanza però di una lecita capacità reddituale.
Gli agenti delle Fiamme Gialle hanno smascherato il frequente ricorso al cosiddetto "finanziamento soci" che consente alla società di disporre di capitali senza ricorrere agli istituti di credito. Una liquidità che viene versata nelle casse della società direttamente dai soci come forma di auto-finanziamento a costo zero, non dovendone sostenere le spese per gli interessi.
Ma il giro di soldi è stato smascherato e la Guardia di Finanza ha sequestrato 12 attività commerciali e quote societarie, tra cui hotel e aziende agricole nelle province di Reggio Calabria, Roma, Cosenza, Catanzaro, Mantova e Arezzo; 65 beni immobili, 12 beni mobili registrati, tra cui autoveicoli e motoveicoli dotate anche di targhe rilasciate da paesi stranieri.
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