Servizio TV del giornalista Alessandro Tallarida per i 150 anni della presa di Roma. Il Maggiore Gianfilippo Cambera descrive i momenti concitati della battaglia, quando il 20 settembre 1870 i Bersaglieri entrarono a Roma, presero la città e consegnarono all'Italia una nuova Capitale. Il Generale Fabio Gianbartolomei illustra invece il contributo decisivo dei cannoni dell'artiglieria italiana. Tra questi il cannone "Liscate" che, restaurato dall'Esercito Italiano, torna a sparare dopo 150 anni dalla presa di Roma.
TESTO
FUOCO!!
Un colpo come questo, sparato esattamente da questo cannone 150 anni ha segnato epr sempre la storia del nostro Paese. Ha fatto breccia. La Breccia di Porta Pia.
Era il 20 settembre del 1870, i Bersaglieri entrarono a Roma, presero la città e diedero all'Italia una nuova capitale.
Da una parte l'Esercito Italiano, con soldati provenienti da tutte le regioni; dall'altra 16.000 zuavi a difesa dello Stato Pontificio. Le indicazioni di Pio IX sono di interrompere le ostilità al primo colpo di cannone, ma le cose non andranno esattamente così.
Fu una battaglia anche piuttosto cruenta: ci furono dei morti, dei feriti, 50 tra le fila italiane e poco meno di 70 tra quelle papaline.
I cannoni aprirono la breccia a circa 200 metri da Porta Pia, dove il muro era spesso appena 80 cm. Eppure abbatterlo non fu affatto facile.
Loro cambiarono la tipologia di tiro: dal tiro di colpo per pezzo singolo (ogni cannone sparava quando era pronto), passarono al tiro di batteria (i 6 cannoni sparavano contemporaneamente).
Servirono quasi 900 colpi per aprire la breccia. Tra i cannoni che spararono c'era anche questo che, come si usava a quell'epoca, porta il nome inciso sulla bocca da fuoco.
Il cannone si chiama "Liscate": è un paese vicino Milano. Non abbiamo trovato molte notizie, se non una abbastanza curiosa: quando don Abbondio chiede a Renzo da dove veniva, nei "I promessi sposi", lui risponde "vengo da Liscate".
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