Nel Duomo gremito di fedeli la solenne celebrazione presieduta in rappresentanza di papa Francesco dal cardinale Semeraro, che ha pronunciato l'omelia. In conclusione l'intervento dell'Arcivescovo

Due storie di santità, una pubblica e nota, l’altra umile e nascosta; ma entrambe segno dello Spirito che genera frutti nella Chiesa. Così il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, nell’omelia pronunciata questa mattina nel Duomo di Milano, presiedendo in rappresentanza di papa Francesco la solenne celebrazione per la beatificazione di Armida Barelli e don Mario Ciceri. Si è concluso così un lungo iter per due figure che con l’attività di apostolato e l’impegno culturale ed educativo hanno lasciato un segno profondo nella storia della Chiesa ambrosiana e del mondo cattolico italiano.

Un lungo applauso ha salutato la formula di beatificazione contenuta nella Lettera apostolica di papa Francesco: «Noi, accogliendo i desideri del Nostro Fratello Mario Enrico Delpini, Arcivescovo Metropolita di Milano e di molti altri Fratelli nell’Episcopato, consultata la Congregazione delle Cause dei Santi, con la Nostra autorità Apostolica stabiliamo che…». Dopo la proclamazione sono state svelate le immagini dei nuovi Beati e portate all’altare e incensate le reliquie. Successivamente l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini (tra i concelebranti) – che aveva introdotto la celebrazione porgendo il suo saluto al cardinale Semeraro e all’assemblea – ha pronunciato la formula di ringraziamento.
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