«Lo screening ha permesso di identificare ad oggi oltre 10.000 persone che non sapevano di avere l'infezione da HCV e che in molti casi abbiamo potuto avviare al trattamento. Questi risultati sono stati ottenuti nonostante il programma abbia subito ritardi e in molte Regioni non sia stato completamente implementato. Risultati che danno un importante segnale sulle potenzialità dello screening – aggiunge Massimo Andreoni - Direttore scientifico SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) – È fondamentale che venga prorogato, ampliato a fasce di popolazione più ampie, attivato in tutte le Regioni e anche promosso con campagne di sensibilizzazione e comunicazione efficaci. Stiamo finalmente assistendo a una riduzione delle complicanze da epatite C, ma se lo screening dovesse venire interrotto, queste torneranno certamente ad aumentare, con un impatto inevitabile sul Sistema Sanitario Nazionale».
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