Mancava un quarto a mezzogiorno questa mattina quando il ponte Morandi dell’autostrada A10 a Genova è improvvisamente crollato trascinando nel vuoto i numerosi veicoli che lo stavano percorrendo e seppellendo di detriti di cemento armato abitazioni e strutture commerciali che si trovavano sotto di esso. Alcuni testimoni hanno raccontato di un fulmine che avrebbe colpito il ponte pochi istanti prima del crollo. Per fortuna parte dei detriti sono finiti nel sottostante torrente Polcevera, dove alcuni automobilisti e camionisti, che viaggiavano in autostrada, sono stati estratti dai soccorritori dalle lamiere contorte dei veicoli. Per tutto il girono sono rimbalzate cifre incontrollate sul numero delle vittime che sarebbero comunque oltre venti, fra cui un bambino. Diverse decine anche i feriti e le persone rimaste traumatizzate a livello psicologico, assistiti in un centro di crisi creato al Villa Scassi di Sampierdarena. La protezione civile ha disposto l’invio di Vigili del fuoco da tutta la Liguria e dalle regioni vicine e il pronto impiego dei volontari per far fronte a un’emergenza che per molti aspetti si protrarrà per diversi giorni. Nella zona di Cornigliano diverse abitazioni sono rimaste senza gas e corrente elettrica e molte strade sono state tagliate in due dalla caduta dei pesanti detriti in cemento armato del ponte. Un paio di persone sono state estratte vive dalle macerie dai primi soccorsi giunti in zona non senza difficoltà a causa della pioggia intensa e del traffico andato in tilt in tutto il capoluogo ligure. Bloccata per diverse ore anche la linea ferroviaria. Cordoglio per le vittime è stato espresso dalle più alte cariche dello Stato e da numerosi amministratori locali di tutta la Liguria.
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