[ Ссылка ] Domenica di commemorazioni al Giglio, a un anno dal naufragio della Costa Concordia.
Davanti al relitto, fiori in mare a ricordare le trentadue vittime.
Superstiti e familiari assistono da un traghetto al riposizionamento alle Scole dello scoglio che squarciò la chiglia della nave per 70 metri.
Sull'isola anche Kevin Rebello, fratello del membro dell'equipaggio di origine indiana mai ritrovato, insieme a una passeggera italiana. "Non sono riuscito a dormire molto bene, perché pensavo costantemente: stasera, sarà la stessa agonia".
Nella memoria di tutti, la voce del comandante della capitaneria di Livorno, Gregorio De Falco, che quella notte intimò al comandante Schettino di tornare a bordo:
"Noi dobbiamo fare il nostro dovere. Qualunque sia eventualmente il rischio a cui andiamo incontro, noi dobbiamo fare il nostro dovere. Tutto ciò che possiamo fare va fatto, va fatto con convinzione".
Dopo la messa di suffragio, in mattinata, la posa nel pomeriggio di una lapide alla memoria e una targa per ringraziare i soccorritori.
All'ora della tragedia, le 21 e 45 circa, un minuto di silenzio, poi l'ultimo omaggio con le sirene e trentadue lanterne in mare.
Ma solo con la rimozione del relitto, non prima di settembre, il Giglio tornerà alla normalità.
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