Roma, (askanews) - Una risposta coordinata e durissima quella degli alleati occidentali della Gran Bretagna che hanno annunciato una raffica di espulsioni a danno di diplomatici russi per l'avvelenamento dell'ex spia russa Sergey Skripal, avvenuta nel Regno Unito.
Gli Stati Uniti hanno espulso "60 spie russe", la maggiore espulsione di massa mai avvenuta in un'unica volta, mentre 14 Paesi Ue hanno decretato la stessa sorte per un numero più ristretto, ma altrettanto importante, di diplomatici e tra questi anche due in Italia.
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha annunciato che 14 Paesi europei "hanno deciso di espellere diplomatici russi" e che "ulteriori misure, tra cui altre espulsioni, non sono escluse nei prossimi giorni e nelle prossime settimane".
L'espulsione di diplomatici russi da una maggioranza di Paesi Ue, dagli Usa e dal Canada "è la continuazione sulla linea dello scontro e dell'escalation" nei confronti della Russia e non aiuterà a trovare la verità nel caso dell'avvelenamento dell'ex spia russa, ha contestato Mosca nella prima reazione ufficiale, espressa dal ministero degli Esteri in un comunicato.
Immediato anche il commento della Gran Bretagna che la scorsa settimana aveva espulso 23 diplomatici russi. "La straordinaria risposta internazionale da parte dei nostri alleati entra nella storia come la più grande espulsione collettiva di agenti dell'intelligence russa e contribuirà a difendere la nostra comune sicurezza", ha twittato il ministro britannico degli Esteri, Boris Johnson.
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