Vi verrebbe in mente di non pagare l'idraulico o l'antennista dopo una riparazione? E allora perché è diventato quasi di uso comune non retribuire adeguatamente chi fa una di quelle attività etichettate comunemente come 'creative'? E' partita da questo presupposto l'originale campagna #CoglioneNo che punta a sensibilizzare sullo sfruttamento del lavoro creativo e sul diritto a un equo compenso. L'idea è di Stefano De Marco, Niccolò Falsetti e Alessandro Grespan, tre video maker italiani che vivono tra Roma e Londra e che hanno dato vita alla factory Zero.
Tre gli spot, diffusi in rete, che hanno fin da subito avuto molta risonanza tra gli utenti del web, che non hanno esitato a condividerli sui social, a testimonianza di come il problema sia reale e sentito. I filmati pongono l'accento in modo ironico sulla consuetudine, purtroppo molto diffusa, di svalutare il lavoro di alcune categorie proponendo collaborazioni gratuite semplicemente in cambio di visibilità e di esperienza.
Ai nostri microfoni Stefano De Marco e Niccolò Falsetti hanno spiegato che il problema si può risolvere educando la committenza a trattare il lavoro creativo al pari di qualsiasi altra professione remunerata per ciò che produce e per l'impegno di chi l'ha svolta. In che modo? Rifiutando tutte le proposte lavorative per le quali 'non c'è budget'. Una cultura diffusa questa che ha portato al proliferare di situazioni malsane in grado solo di turbare il mercato.
Video di protesta che non forniscono soluzioni ma intendono interpretare una realtà diffusa per dare voce a tutte le persone che vi si riconoscono, perchè facciano sistema nel ribellarsi verso chi se ne approfitta.
E a chi dubita dell'autenticità dell'operazione intravedendone una sorta di autopromozione data la buona qualità degli spot, i videomaker di Zero rispondono che la qualità è il migliore dei modi per evidenziare il valore di una professione troppo spesso sottovalutata.
Non si tratta della prima iniziativa volta a denunciare un malessere che rischia di uccidere intere categorie professionali. Ricordiamo che lo scorso 28 novembre, come dichiarato da Alfredo Accatino, artistic & creative director di Filmmaster Events, in occasione del Bea Expo Festival, è partita la mobilitazione del mondo creativo per la tutela dei professionisti della mente per il rilancio del Paese.
Obiettivo della 'rivoluzione creativa' in corso, come ha spiegato lo stesso Accatino ai microfoni di ADVexpressTv è che si attuino iniziative concrete come per esempio la riformulazione del diritto d'autore e della tutela delle idee. Ampio il consenso raccolto dall'operazione appoggiata dagli oltre 15 mila firmatari della petizione a sostegno del disegno di legge da portare al vaglio delle istituzioni.
Maria Ferrucci
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