Sale la disoccupazione in Italia, ma non per i giovanissimi. A gennaio, rileva infatti l'Istat, il tasso di disoccupazione sale all'11,1%, +0,2 punti percentuali rispetto a dicembre, ma risulta in calo di 0,6 punti percentuali se confrontato con lo stesso mese del 2017. L'aumento della disoccupazione, spiega l'istituto di statistica, interessa donne e uomini e si distribuisce tra tutte le classi di età.
Dopo l’aumento del mese scorso, a gennaio la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cala dello 0,6% (-83 mila). La diminuzione interessa prevalentemente le donne e i giovani 15-24enni. Il tasso di inattività scende al 34,5% (-0,2 punti percentuali).
Intanto, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a gennaio scende al 31,5%, -1,2 punti percentuali rispetto a dicembre e di 6 punti percentuali rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il dato rilevato, rende inoltre noto l'Istat, è il più basso registrato da dicembre 2011, quando la disoccupazione giovanile nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni si attestò al 31,2%. Ma Il tasso di occupazione sale al 58,1%. L’aumento dell’occupazione nell’ultimo mese, spiega l'istituto di statistica, è determinato dalla componente femminile e, con riferimento all’età, dalla forte crescita dei giovani di 15-24 anni, a fronte di un calo tra gli uomini e nelle classi di età centrali tra 25 e 49 anni. Crescono in misura consistente i dipendenti a tempo determinato, mentre calano i permanenti e gli indipendenti. Secondo quanto rilevato dall'istituto di statistica, nel trimestre novembre-gennaio l’occupazione rimane sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente. Per quanto riguarda il Pil 2017 ai prezzi di mercato è stato pari a 1.716.238 milioni di euro correnti, con un aumento del 2,1% rispetto all’anno precedente. Il rapporto tra debito e Pil nel 2017, rileva ancora l'istituto, è sceso dal 132% del 2016 al 131,5%. Il dato è leggermente migliore di quello previsto dal governo, che si aspettava un rapporto pari al 131,6%.
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