Lo sport come momento di socializzazione e principio di benessere. È con queste premesse che presso la casa circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro è stato portato avanti il progetto “Andiamo” promosso dall’Associazione “Sport Insieme” che ha coinvolto una cinquantina di detenuti circa delle sezioni di alta e media sicurezza in reclusione (carcerati con sentenza definitiva). Filo conduttore dell’iniziativa, attivata in questi ultimi mesi grazie all’impegno attivo del prof. Francesco Gualtieri, la disabilità intesa in senso generale: da quella fisica a quella psicologica di una vita senza libertà.
“Inclusione dei Disabili attraverso lo Sport”, dunque. È stato questo il titolo del convegno che si è tenuto questa mattina presso il carcere di Siano a conclusione del progetto e durante il quale Gualtieri non ha nascosto attimi di commozione nel sentire leggere le parole degli ospiti della casa circondariale che nelle lettere a lui indirizzate lo hanno ringraziato «per essere stati trattati come persone e non come detenuti». Nei due mesi di allenamenti Mister Ciccio – così lo hanno soprannominato i carcerati – è riuscito a trasmettere loro i concetti di crescita, socializzazione e rispetto per il proprio corpo, il compagno o l’avversario propri di ogni genere di sport. E questo i detenuti lo hanno apprezzato e tanto.
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