Quando vedrete una costruzione mostruosa ergersi a fianco di una scultura naturale dall'incalcolabile valore paesaggistico, non potrete avere dubbi: vi trovate in Sicilia. La procura di Agrigento ha finalmente disposto l'abbattimento di uno degli "ecomostri" più sfrontati della storia: quello che sorge a poche decine di metri dalla Scala dei Turchi di Realmonte.
Lo scheletro dell'hotel di Punta Grande -- simbolo ventennale di una selvaggia speculazione edilizia - fu costruito all'inizio degli anni Novanta in una zona in cui, all'epoca, non vigeva alcun vincolo paesaggistico. La sua costruzione fu bloccata nel '92 in seguito a un esposto di Legambiente che provocò l'annullamento della concessione edilizia e il blocco dei lavori. Adesso, i proprietari (o i loro eredi, visto che nel frattempo sono passati più di vent'anni) avranno 90 giorni di tempo per far demolire lo scheletro, altrimenti sarà l'amministrazione comunale a dover intervenire, rivalendosi in seguito sulla ditta costruttrice.
Tuttavia, nella stessa zona, fra Punta Grande e Capo Rossello, sorgono almeno altri tre ecomostri. "Stiamo provvedendo a rimuovere anche questi altri scheletri", annuncia a Siciliainformazioni Pietro Puccio, sindaco di Realmonte. "La situazione è un po' diversa perché si tratta di appartamenti privati e non di un albergo, ma procederemo all'abbattimento totale o parziale di quelle costruzioni". Sorti nello stesso periodo, in cui non esisteva ancora il vincolo della Soprintendenza ai Beni Paesaggistici, l'iter per l'abbattimento dei tre scheletri di Capo Rossello è partito proprio in seguito alla disposizione della procura di qualche giorno fa, segno che c'è voglia di investire nell'immagine turistica di una zona economicamente depressa ma dotata di splendide attrattive naturali e artistiche.
(di Silvia Andretti)
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