"La mia discriminante sul voto non sarà se mi sta simpatico o antipatico Renzi o Zingaretti, perché rischiamo di finirla lì di nuovo. Voterò chi avrà l'idea di allargare un processo di costituzione di un grande movimento progressista". Carlo Calenda, durante la presentazione milanese del suo libro Orizzonti selvaggi, spiega la sua posizione ai candidati al prossimo congresso del Partito Democratico in favore del suo "fronte repubblicano": "Il punto non sarà Zingaretti o Minniti ma ciò che loro pensano che debbano essere i progressisti da qui a vent'anni''
di Andrea Lattanzi
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