La Guardia di Finanza e l’Ufficio delle Dogane di Forlì hanno individuato una maxi frode all’Iva da 60 milioni di euro nel settore della vendita di prodotti di elettronica, telefonini e computer nella provincia di Forlì-Cesena, Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Bologna e Rimini. L’indagine è nata dalla verifica su una società forlivese, operante nel commercio all’ingrosso di elettronica, che evitava sistematicamente di versare l’imposta all’Erario. Gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno individuato una vera e propria organizzazione criminale che faceva capo all’amministratore della società forlivese, un 52enne residente a Sasso Marconi che si procurava inesistenti crediti attraverso l’utilizzo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, secondo il sistema della “frode carosello”. Nel sistema fraudolento sono state coinvolte 36 società e molte di queste sono state anche dichiarate fallite. Tra i fabbricati sottoposti a sequestro, spiccano due ville di pregio, sulle colline bolognesi e a Riccione. Tra le autovetture c’è una Ford Mustang del valore di circa 45.000 euro ed una Harley Davidson. Infine, presso l’abitazione del principale promotore dell’organizzazione criminale sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro anche farmaci dopanti, provenienti dai paesi dell’Est Europa, per un valore quantificato in 50.000 euro, detenuti senza alcuna prescrizione medica. I reati contestati vanno dall’utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa presentazione della dichiarazione dei redditi ed I.V.A., bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale ed utilizzo e vendita di sostanze dopanti.
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