Le Donne sono state la Resistenza.
Parlare di “contributo” delle Donne alla Resistenza, come spesso avviene, è sicuramente riduttivo rispetto al vero ed effettivo impegno che è stato profuso dalla componente femminile nei movimenti di Liberazione.
Per comprendere la reale portata del ruolo delle Donne nella Resistenza non è sufficiente fare riferimento a quante di loro sono state Partigiane (35.000) perché la qualifica di partigiano è fondata su requisiti (aver impugnato le armi per almeno tre mesi, essere stati detenuti per almeno tre mesi, aver partecipato ad almeno tre azioni armate o di sabotaggio) che di fatto hanno escluso molte Donne della Resistenza da tale riconoscimento.
La forma di partecipazione riassunta nel titolo di partigiano non consente quindi di cogliere appieno il reale ruolo e la massiccia partecipazione delle Donne alla Liberazione ed alla Resistenza.
Le testimonianze del tempo mostrano come le Donne siano state protagoniste in tutti gli ambiti della Resistenza organizzata: nell’attività logistica di supporto ai gruppi armati (approvvigionamento di viveri, armi e munizioni, informazioni, assistenza sanitaria); nello svolgimento di attività collaterali rispetto alle attività armate (stampa, propaganda, organizzazione di scioperi e manifestazioni); nella partecipazione alle attività di sabotaggio e di scontro con le forze fasciste e di occupazione nazifascista.
L’immaginario comune ha, al riguardo, ben definita la figura della staffetta partigiana che sintetizza l’estremo coraggio ed il sangue freddo con cui le Donne hanno sfidato non solo la morte ma anche violenze fisiche di ogni tipo per svolgere il proprio prezioso compito e giocare un ruolo decisivo nella causa della Liberazione.
Le Donne sono state e sono la Resistenza.
La Resistenza è stata lotta armata e ribellione culturale verso un regime oppressivo che era, per molti partigiani e partigiane, l’unica realtà fino a quel momento vissuta.
Nella spinta ideale verso una società libera dall’oppressione, le Donne hanno compiuto uno sforzo aggiuntivo contrastando il disegno culturale patriarcale imposto dal regime.
Si sono messe attivamente in prima linea ovunque fosse necessario, trovando nella partecipazione alla Liberazione il primo momento nel quale essere protagoniste e non spettatrici, tracciando un percorso culminato con il riconoscimento del diritto di voto alle Donne e con la loro elezione all’interno dell’Assemblea Costituente.
In questo 25 aprile 2020, noi Donne Democratiche siamo onorate e orgogliose di essere idealmente le sorelle le figlie e le nipoti di quelle grandi Donne che, con il loro sacrificio e la loro dedizione alla causa della libertà, ci permettono oggi di vivere in una Repubblica democratica ed antifascista.
Ricordiamo quindi tutte le 35.000 Partigiane, le 70.000 appartenenti ai Gruppi di Difesa delle Donne, le 4653 Donne arrestate, torturate e condannate, le 653 Donne fucilate o cadute in combattimento.
Ne ringraziamo in particolare alcune, provenienti dai nostri territori, per ringraziarle tutte:
Agnoletti Maddalena,
Baldi Flora,
Biondi Alice,
Casalone Mirella,
Cecchi Lina e Liliana,
Chirici Ginetta,
Cutini Lea,
Fantini Alberta,
Ferretti Ilva,
Ferretti Meliana,
Ferretti Raffaella,
Gori Elsa,
Pirami Franca,
Pisaneschi Pomeliana,
Verdianiz Enza.
Le Donne sono la Resistenza.
A tutte ed a tutti, buona Festa della Liberazione,
Donne Democratiche Pistoia
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