Siamo al secondo giorno, la notte è trascorsa in maniera tranquilla e non abbiamo avuto per niente freddo, la temperatura all’interno del bivacco si è mantenuta tra i 10 e i 12 gradi.
Usciamo a goderci l’alba, e che alba!
Prepariamo un buon tea caldo accompagnato da biscotti, diamo una prima riassettata al bivacco e si parte!
Il sentiero iniziale è quello di ieri ripartenza dal rifugio Corsi, lasciamo a sinistra la deviazione per il passo degli Scalini, risaliamo dritti sul sentiero 625 ma questa volta all’incrocio andiamo a destra per forcella del Vallone 2.185 metri.
Risalendo incontriamo diversi camosci, la prima parte del percorso è abbastanza facile però man mano che si sale ed aumenta la pendenza il fondo inizia ad essere poco stabile, ma niente di troppo complicato.
In circa 1 ora siamo in forcella, subito sotto di noi il bivacco CAI Gorizia, è in ombra e lo resterà per tutto il giorno.
Davanti a noi svetta il Mangart e si vedono molto bene anche lo Jalovec ed il Triglav. Sulla nostra destra un bollino rosso ed una freccia ci invitano a salire la paretina rocciosa.
Indossiamo l’imbrago e via si parte. Dopo una brevissima piccola discesa inizia ufficialmente il SENTIERO DEL CENTENARIO con la tratta numero 11 che porta subito ad affrontare una galleria in leggera ma costante salita (obbligo avere la frontale). Il percorso è interessante su tutti i punti di vista, è ben tenuto e troverete anche 2 scalette in legno.
Superata la seconda scaletta si lasciano le gallerie, una volta all’esterno troverete il proseguimento della ferrata sulla sinistra. In pochi minuti siamo su una cima di fianco alla cima delle Forcelle 2.242 metri. Il panorama qui è spaziale e la bella giornata ci permette di godere di un panorama a 360° molto suggestivo.
Finita la piccola pausa si riparte, il percorso non è complicato è però molto aereo a tratti esposto con passaggi su creste spesso frastagliate. Necessarie assenze di vertigini e passo sicuro. Da tenere presente che non vi è sempre il cavo e alcune parti sprovviste, anche se non direttamente esposte, sono molto pericolose in caso di caduta.
In linea di massina si rimane sempre in quota alternando dei sali scendi eccetto un passaggio che obbliga a scendere una parete traversare e poi risalire il versante opposto.
Superata la risalita in meno di 10 minuti si è alla fine della ferrata e successivamente alla forcella Alta di Riobianco 2.138 metri.
Pensiamo tutti che il “peggio” sia passato invece non è così. Per noi il tratto più difficile del percorso risulterà questa discesa. Il ghiaione che porta al bivacco CAI Gorizia è molto instabile, friabile, scivoloso.
Io, non gradisco questo percorso in quanto il sentiero normale è ormai super liscio con fondo duro a causa dei molteplici passaggi, inoltre è ricoperto da ghiaino sottile che solo a guardarlo scivoli!
Decido di cambiare via di discesa e mi sposto tutto a destra sotto parete dove è presente roccia molto più consistente. Ho solo un tratto rognoso da fare per cambiare versante però una grossa roccia di circa 2 metri cubi mi ispira per potermici appigliare.
La raggiungo, mi giro di spalle alla discesa e mi ci aggancio con la mano destra facendo leva con tutto il corpo, in una frazione di secondo mi trovo a cadere a terra, un pezzo di pietra di circa 30 cm mi è rimasto in mano facendomi perdere l’equilibrio. Fortuna vuole che nella caduta tutto il corpo si sposti di un 30 cm e la pietra sfiora solo il mio ginocchio (nella caduta ho strappato giubbotto e pantalone). Agli altri non va tanto meglio, ogni tanto anche loro si ritrovano con le chiappe a terra. Con molta cautela procediamo dilungando di 20/30 minuti la discesa.
Giungiamo al bivacco Gorizia, si tratta di un classico bivacco con 9 posti letto (in realtà 8 per via del tavolo) è dotato di tutto il necessario per dormire (presenti tante coperte) però è abbastanza in disordine. Alle sue spalle vi è il ricovero Riobianco dotato di 6 materassi ed idoneo ad ospitare fino a 10/12 persone.
Foto di rito e si riparte risalendo il lato opposto della forcella del Vallone, qui sputeremo un po’ di pallini!
Il giro completo partendo e tornando al Corsi richiede circa 5 ore affrontandolo con calma, noi con le pause necessarie alle riprese ne abbiamo impiegate circa 6.
Ripulito per il bene il bivacco ripartiamo per il rientro, fortuna vuole che incontriamo 2 simpaticissimi ragazzi austriaci che hanno scalato l’Ago di Villaco, ci scambio 2 parole e realizzo che loro hanno parcheggiato di fianco alla malga.
Senza pudore approfitto per chiedere se ci danno un passaggio fino al parcheggio basso e loro mi danno l’OK.
Arrivati al parcheggio basso ricambiamo la cortesia stappando uno spumante brindando alla montagna che UNISCE!
Grazie Alina e Manuel, avete ricevuto anche la benedizione di Don Gianluca!
Terzo tempo a Resiutta dove riassumiamo gli highlights di queste 2 giornate!
ALEX [ Ссылка ]
GIANLUCA [ Ссылка ]
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