Nonostante questo sia l'anno e il periodo clou per il festeggiamento dei 50 anni del ritrovamento dei Bronzi di Riace, Reggio vivrà un'altra estate senza tapis roulant.
L'assessore ai Lavori Pubblici Rocco Albanese ha promesso che, una volta approvato il bilancio, si sarebbe provveduto ad avviare una revisione dell'opera (in ballo ci sarebbero 200mila euro circa) e i fondi che l'amministrazione comunale ha recuperato servirebbero a sostenere la manutenzione ordinaria e a provvedere, seppur parzialmente, alla manutenzione straordinaria.
Che dire poi della parte finale del tapis roulant? Il cosiddetto “secondo lotto”. Stiamo parlando della parte che da Via Filippini porta fino all'ascensore posto in cima alla scalinata della Giudecca. Qui giace un cantiere aperto da anni, un'area deturpata, ma soprattutto pericolante con accessi e passaggi pedonali al limite della praticabilità. Un'area che porta alla scalinata, anch'essa lasciata nel degrado e nell'abbandono, e all'ascensore, altra area in cui vi è un accumulo di detriti e materiale inerte. Anche sulla parte finale, Albanese ha promesso che, una volta approvato il bilancio, si partirà subito con i lavori e nel giro di due mesi sarà tutto completato. Il Comune potrebbe contare su un contributo di 400mila euro.
Ma in attesa che tutto ciò si realizzi, abbiamo ascoltato la voce di chi ogni giorno convive con il problema. Dal presidente di Confcommercio Lorenzo Labate, ad Ernesto Siclari (Movimento Reggio 7.0), agli imprenditori Domenico Laganà e Rocco Caridi.
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