Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 19 settembre 2018.
La tragedia di Genova del 14 agosto sul viadotto “Morandi” ha partorito il senso di responsabilità, almeno così appare. Anche nell’Agrigentino.
Ecco il testo:
Da una tragedia, la morte di 43 persone a cavallo del viadotto Morandi a Genova, è fiorito il senso della responsabilità da parte di coloro che sono pagati con i soldi dei cittadini dello Stato e che hanno il dovere di essere responsabili verso gli stessi cittadini. E che spesso hanno mancato a tale senso di responsabilità, infischiandosene fino alla tragedia. Che poi la tragedia di Genova segni davvero uno spartiacque storico, e che la fioritura di responsabilità sia vera e concreta e non solo apparente e per una sola primavera, sarà la storia prossima ventura a confermarlo. Alcuni esempi: da decenni all’interno delle gallerie Spinasanta o Santa Lucia, tra Agrigento e Raffadali, si infiltra e piove acqua dalle pareti e inonda la carreggiata. E l’Anas, forse, ha ritenuto ciò un grave pericolo soltanto adesso, ha chiuso le gallerie e si è precipitata alla ricerca delle cause delle infiltrazioni. La Provincia di Agrigento - che oggi tecnicamente la si definisce Libero Consorzio di Comuni ma è il consorzio di niente e con nessuno e sempre Provincia è - ha appena concluso un programma di monitoraggio dello stato in cui versano le strade provinciali di sua competenza. Ha scattato fotografie e scritto dettagliate relazioni. Ha impacchettato tutto e ha spedito a Palermo, all’assessore regionale Marco Falcone. Ed ha denunciato che gravi criticità ricorrono sulle strade provinciali 17, 19B, 28, 29, 31, 33, 34, 39, 58, 76 e sulla strada provinciale consortile 30, tra carbonatazione delle strutture in ferro, lesioni nelle strutture resistenti, scalzamento delle fondazioni, giunti in cattive condizioni e altro ancora. Da brividi. “Maledetta benedetta tragedia di Genova”. Ancora ad Agrigento, se non fosse stato per la preziosa caparbietà di Claudio Lombardo, patron di MareAmico, il viadotto “Morandi”, progettato dallo stesso architetto Riccardo, forse (e il forse è utilizzato solo per prudenza) sarebbe stato chiuso dopo la tragedia di Genova e non prima. E solo dopo il 14 agosto il dibattito sul futuro del “Morandi” di Agrigento ha assunto termini e toni perentori. Ed il 7 settembre scorso, al Municipio, parti in causa presenti, è stato deciso e tracciato il percorso del recupero conservativo. No alla demolizione. A Genova il nuovo ponte firmato da Renzo Piano lo si costruirà in meno di un anno, sarà in acciaio e capace di resistere 1000 anni. Ad Agrigento per il recupero in sicurezza del suo “Morandi” si prospettano ben altri tempi di conclusione, non prima del 2021, a testimonianza e perenne conferma che davvero Cristo si è fermato a Eboli.
Ruoppolo Teleacras - Dalla tragedia alla responsabilità
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