Anello ferroviario: protesta degli operai senza stipendi da un anno davanti alla Prefettura. Fino alle 13 i lavoratori, che si stanno occupando della realizzazione dell’anello ferroviario, fermano le attività del cantiere per manifestare, chiedono gli stipendi arretrati che vantano da più di un anno. ”Al prefetto di Palermo chiediamo che si faccia garante con la Tecnis rispetto agli incassi che l’azienda sta riscuotendo in questi giorni con gli avvisi di avanzamento lavori – dichiara Piero Ceraulo, della segreteria Fillea Cgil Palermo -. Chiediamo che gli introiti dei lavori eseguiti a Palermo siano vincolati al pagamento delle maestranze palermitane”. Martedì in cantiere si è svolta un’assemblea per preparare la mobilitazione di giovedì e lo sciopero nazionale dell’edilizia con un corteo di protesta alle 10 che si terrà a Palermo su base regionale.
Infatti è trascorso quasi un anno dall’ultima manifestazione di protesta “Pala e Pico”, organizzata dagli edili siciliani ma nulla ancora è cambiato. Anzi il settore è ancora più in crisi e aumentano i disoccupati. Per questo i sindacati di categoria Feneal Cgil, Filca Cisl e Fillea Uil, ci riprovano e scendono in strada per manifestare la drammaticità del comparto e chiedere interventi concreti a una politica sino ad ora assente. Giovedì 25, alle 10, sono in arrivo lavoratori da tutta l’isola per un corteo di protesta a Palermo.
Per i sindacati dal 2008 a oggi “sono andati persi oltre 90 mila posti di lavoro, seimila imprese hanno chiuso i battenti e il 36% dei lavoratori, ovvero 31mila, risulta essere in nero”. Da qui un pacchetto di richieste: dalla “white list” dei lavori pubblici al via alle opere con progetti esecutivi. Ma soprattutto rendere fruibile l’ape sociale per consentire agli edili di andare in pensione agevolata dopo una vita di lavoro usurante. (ilsitodisicilia)
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