Ha destato scandalo la decisione in Svizzera di vietare ai rifugiati politici il libero ingresso a...
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Ha destato scandalo la decisione in Svizzera di vietare ai rifugiati politici il libero ingresso a piscine, centri sportivi e aree intorno alle scuole.
Il caso riguarda la cittadina di Bremgarten, vicino Zurigo, dove lunedì è stato inaugurato un centro di accoglienza. L'Ufficio federale delle migrazione (ODM) ha approvato le misure, che servirebbero ad evitare "tensioni" con i residenti.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno parlato di razzismo inaccettabile. L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ricorda che queste persone non hanno commesso alcun crimine.
Raymond Tellenbach, sindaco di Bremgarten, giustifica il provvedimento con motivazioni di ordine pubblico: "In questo modo, specialmente gli studenti non verranno infastiditi".
Per accedere alle strutture interedette i rifugiati dovranno chiedere un'autorizzazione al Comune. Anche la cittadina di Menzingen sta prendendo provvedimenti simili.
Le misure strizzano l'occhiolino all'elettorato xenofobo, in crescita nel Paese.
"Mi ricordano i tempi dell'apartheid. Questo è classismo", dice Silvia Schenker, membro del Partito socialista.
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