“Di fronte ad una situazione di eccezionalità” Bruxelles applicherà la flessibilità per le spese per la crisi dei migranti.
Ad annunciarlo, è lo stesso Presidente della Commissione Ue alla plenaria del Parlamento europeo.
La flessibilità però – ha spiegato Juncker - sarà “applicata Paese per Paese, purchè ci siano “sforzi straordinari”.
“Anche tra i grandi Paesi – ha spiegato poi – c’è chi non fa sforzi sufficienti” e per questo, la Commissione rifiuterà la flessibilità ai Governi “che non riescono a dimostrare i costi enormi” sostenuti.
Un’apertura quindi alla richiesta italiana di ottenere lo 'sconto' dello 0,2% del pil (circa 3 miliardi).
A Bruxelles, si fa largo poi, l’ipotesi che l’Italia potrebbe aprire nuovi centri di accoglienza.
Dura la replica di Salvini, che definisce “una vergogna” la flessibilità per le spese a favore dell’emergenza dei rifugiati.
La Lega – spiega - "da anni" chiede "flessibilità per sostenere il lavoro e le pensioni e per affrontare i disastri climatici che ci sono in Italia. Ci hanno sempre detto 'no'”.
Per il leader del Carroccio quest’Europa è molto attenta quando si tratta solo di immigrazione e se ne frega delle altre persone che vivono in Europa.
“Complice” – aggiunge infine – Matteo Renzi.
Un’accusa che scatena subito la reazione del capogruppo socialdemocratico, Gianni Pittella: "Salvini è un anti-italiano che pur di colpire il governo Renzi è disposto a colpire e ad affondare il nostro Paese".
Non va dimenticato poi che l'Italia ha chiesto a Bruxelles anche altra flessibilità: usufruendo di uno 0,4% di clausola riforme, ed è in attesa di sapere se le verrà concesso il restante 0,1%, da cumulare al margine sugli investimenti, per i quali la Ue si aspetta una lista dettagliata di interventi.
Il giudizio della Commissione arriverà a metà novembre, e molto dipenderà dalle previsioni economiche del 5: se confermeranno le stime di crescita italiane, Bruxelles potrebbe essere più propensa ad accettare lo stop dell'aggiustamento strutturale e il rinvio del pareggio di un altro anno.

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