La cosiddetta pensione “Opzione donna” è un trattamento pensionistico calcolato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo ed erogato, a domanda, in favore delle lavoratrici dipendenti e autonome che hanno maturato i requisiti previsti dalla legge entro il 31 dicembre 2021 - Proroghe 2022 ed ora 2023
Opzione donna è prorogata per il 2023, mantenendo l'obbligo di un'anzianità contributiva di almeno 35 anni, ma con un'innalzamento dell'età d'uscita a 60 anni, che viene legata al numero dei figli:
può essere ridotta di un anno per ogni figlio, fino al massimo di due.
E' la norma contenuta nell'ultima bozza della manovra, che riconosce questo beneficio a determinate condizioni: donne che assistono coniuge o parente con handicap; hanno una invalidità civile, superiore o uguale al 74%; sono lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese con aperto un tavoli di crisi. Per queste ultime, la riduzione a 58 anni è a prescindere dai figli.
INPS ad oggi sul portale
12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti;
18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.
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