La sclerosi multipla (SM), chiamata anche sclerosi a placche è una delle patologie del sistema nervoso che provoca la progressiva perdita della guaina mielinica che è quella guaina che avvolge l’assone del neurone e che consente il passaggio di informazioni da un neurone all’altro senza dispersione.
Infatti, la mielina è una sostanza che protegge e isola il neurone dall’ambiente esterno e consente all’impulso elettrico di propagarsi più rapidamente.

Hai presente i fili elettrici? Ecco spiegato il funzionamento di quella che viene chiamata guaina mielinica, ossia un rivestimento composto da mielina che protegge l’assone dall’esterno e consente all’impulso nervoso di propagarsi in modo efficiente e soprattutto senza dispersioni. La mielina infatti isola elettricamente l’assone. Se non ci fosse la membrana avrebbe più resistenze e dispersioni di tipo elettrico. La sclerosi multipla causa proprio la demielinizzazione ossia la mielina viene distrutta o danneggiata.

Questa progressiva demielinizzazione causa nelle persone affette da questa patologia i sintomi e segni presenti nel video.

La diagnosi di sclerosi multipla viene effettuata sulla base dei segni e sintomi poco prima elencati e di esami del sangue dove nei pazienti affetti da questa malattia è presente una quantità anomala di anticorpi. Oltre agli esami del sangue il medico può prescrivere un esame liquido cerebrospinale. Una caratteristica tipica di un paziente affetto da sclerosi multipla è la presenza di particolari placche causate proprio dalla demielinizzazione dei neuroni (non per altro la malattia si chiama anche sclerosi a placche).

L’insorgenza della malattia è tra i 15 e i 50 anni e il decorso è tendenzialmente cronico. Nel mondo si contano circa 1,3 milioni di persone affette da sclerosi multipla mentre in Italia sono circa 63.000.

Le cause di questa malattia non sono ancora del tutto chiare anche se sembra essere rilevante la predisposizione genetica oltre all’esposizione ad alcuni fattori ambientali che possono scatenare la malattia come per esempio alcuni virus. Ad oggi però non si conoscono fino in fondo le cause di questa patologia che proprio per questo non ha una cura definitiva anche se i farmaci antinfiammatori e immunosoppressori possono aiutare molto il paziente.

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A presto. Dott.ssa Laura Pirotta, psicologa clinica.

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