Il Templum Pacis, edificato dall’imperatore Vespasiano (9 - 79 d.C), dopo la vittoriosa repressione della rivolta giudaica nel 71, fu terminato nel 75 da Galeno (130 - 200 d.C.), che lo descrive come un complesso ricco di opere d’arte e raduno di intellettuali, che facevano capo alla Bibliotheca Pacis. La compresenza di archivi e uffici pubblici si era verificata già in passato, per esempio nell’Atrium Libertatis di Asinio Pollione (76 a.C. - 4 d.C.), dove alla fine del I secolo a.C., era collocata la biblioteca con testi in greco e latino, l’archivio dei censori e una straordinaria collezione di sculture tardo ellenistiche e neoattiche.
Nel 192, sotto Marco Aurelio Commodo (161 - 192 d.C.), il Templum Pacis venne gravemente danneggiato da un incendio e fu riparato pochi anni dopo da Settimio Severo (145 - 211 d.C.). La piazza, quasi quadrata, misurava mt 110 x 105, era occupata da un lussuoso giardino e circondata da portici su tre lati mentre il quarto lato, quello settentrionale, recava un colonnato aggettante dalla parete assieme alla trabeazione, con colonne di marmo africano a fusti lisci. I recenti restauri, a cura delle Sovrintendenze di Roma Capitale e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, hanno evidenziato a importanti scoperte.
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