Corradino Mineo ex direttore di Rai News attuale parlamentare del Partito Democratico commenta lo scontro sulla rifrma elettorale ed istituzionale che stà attraversando il suo partito, malgrado tutto le differenze non sono moltissime e si potrebbe arrivare in tempi stretti ad un'accordo fra minoranza ed maggioranza interna, il vero nodo da risolvere è l'eliggibilità del Senato, considerato come garanzia di tutela della vita democratica nel momento in cui si avvia una riforma che assicura al Presidente del Consiglio nuovi poteri.
E se guardiamo le informazioni che circolano sui punti di Divisione fra la cd Bozza Chiti e la proposta del governo, la tesi di Mineo sembra uscirne corroborata.
5 sono i punti di contrasto:
IL NUOVO SENATO
Ddl governo: Senato delle Autonomie non eletto dai cittadini. I suoi membri saranno i Presidenti delle Giunte regionali e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, i sindaci dei Capoluogo di Regione e di Provincia autonoma, nonché, per ciascuna Regione, due consiglieri regionali e due sindaci.
Ddl Chiti: Il Senato rimane elettivo, come lo è oggi, e i suoi rappresentanti vengono scelti direttamente dai cittadini su base regionale.
NUMERO DEI PARLAMENTARI
Ddl governo: i senatori saranno in tutto 148. Tra questi, il Quirinale può nominare al massimo 21 senatori che hanno illustrato la Patria "per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario" (rimangono in carica per sette anni).
Ddl Chiti: Senato con 106 parlamentari eletti su base regionale dai cittadini (100 in Italia e 6 all'Estero, oggi sono in tutto 315) e una Camera bassa con 315 deputati (la metà rispetto agli attuali 630).
BICAMERALISMO PERFETTO
Ddl governo: La Camera è la sola titolare del rapporto di fiducia con il Governo ed esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e di controllo dell'Esecutivo.
Ddl Chiti: anche qui scompare il bicameralismo perfetto tuttora vigente, ma la riforma è meno radicale. Il Ddl Chiti prevede, tuttavia, l'attribuzione alla sola Camera del voto di fiducia e dell'approvazione della legge di bilancio, come quello del governo Renzi. Al Senato, però, spetterebbe anche l'esame e del voto delle leggi elettorali, dei trattati europei e dei provvedimenti che investano diritti fondamentali della persona.
Altre note su
[ Ссылка ]
Ещё видео!