Riprese subacquee di Rick Horner - [ Ссылка ]
l'intervista audio di Lucia Mottini a Stefano Aliani, responsabile dell'Istituto di scienze marine del CNR italiano.
L'estensione del conglomerato di materiali plastici che galleggia nell'oceano Pacifico è molto più grande di quanto si pensasse. La mega isola provocata dall’inquinamento avrebbe una superficie pari a quasi quaranta volte quella della Svizzera o, detta altrimenti, tre volte l’estensione della Francia. È quattro volte quanto stimato finora. Le cifre snocciolate dal team internazionale (coinvolte sei università e The Ocean Cleanup Foundation) per descrivere la mega discarica sono enormi. Si parla di 1'800 miliardi pezzi di plastica che si estendono su una superficie di 1,6 milioni di chilometri quadrati. Ma soprattutto i ricercatori hanno scoperto che la massa cresce esponenzialmente. “L’inquinamento è grande, soprattutto, perché è globale. Non c’è mare nel mondo che non sia influenzato dalla presenza di plastiche”, spiega alla RSI il responsabile dell'Istituto di scienze marine del CNR italiano Stefano Aliani che tra breve compirà uno studio analogo interno all’Antartide con l'Università di Losanna. Gli effetti delle plastiche nei mari sono devastanti. “L’impatto più evidente è il soffocamento dei grandi animali (tartarughe, balene, uccelli). E poi c’è quanto entra nella catena trofica. Quindi in tutti gli organismi troviamo all’interno del sistema digerente troviamo plastica. In sé e per sé la plastica sarebbe inerte. Il problema è che può aver assorbito inquinanti e quindi trasferirli agli organismi”, sottolinea il ricercatore che ha all’attivo numerose campagne di misurazioni.
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