Dopo aver oltrepassato il nord della Spagna percorrendo il camino do mar fino alla misteriosa chiesa di San Andrès de Teixido ed essere sceso verso sud attraverso il cammino Inglese sto per concludere il mio viaggio in un cammino di tre giorni che porta a Finisterre.
Dirigersi a finisterre è per gli arditi, per i pellegrini che non vogliono, in qualche modo, ancora accettare la fine. È un cammino nel cammino, molto introspettivo, dove si viene inebriati dal profumo di eucalipto e di oceano. È come se prima dell’arrivo a Santiago non si avvertisse che qualcosa stia per concludersi, mentre qui, in questi tre giorni, si ha la consapevolezza assoluta che si va verso la fine.
Sono giorni intensi, veri, per molti necessari all’elaborazione dei propri sentimenti.
Arrivare a Finisterre ha delle fondamenta antiche, qui si potevano raccogliere le famose conchiglie che attestavano concretamente l’avvenuta peregrinazione, ma si poteva anche assistere alla morte del sole nell’oceano nel punto più ad ovest del vecchio continente "ove non v’era più terra", la fine del mondo conosciuto.
