Mercoledì 9 ottobre il premier ungherese Viktor Orbán è intervenuto in plenaria al Parlamento europeo per presentare le priorità del semestre di presidenza ungherese del Consiglio dell’Unione Europea, iniziato a luglio. Nel suo intervento, il leader magiaro ha attaccato l’immigrazione clandestina proponendo la creazione di hotspot fuori dall'Unione europea. «Le frontiere europee vanno difese. Io vi prometto che senza creazione di hotspot esterni non potremo tutelare l’UE dall'immigrazione clandestina. C'è solo una soluzione: possiamo fare entrare solo chi ha ricevuto l'autorizzazione previamente», ha detto all’assemblea.
Orbán ha anche criticato il Green Deal, che avrebbe dovuto «creare molti posti di lavoro, però la decarbonizzazione potrebbe portare alla riduzione della produzione economica e dell'occupazione. Il settore automobilistico è uno degli esempi più fulgidi di questa mancanza di lungimiranza perché applichiamo la politica climatica senza una politica industriale europea».
Tra riferimenti all’Europa «baluardo di libertà» e lo scimmiottato slogan «Rendiamo l'Europa di nuovo grande» (Trump copyright), il premier ungherese ha ribadito la sua visione ultraconservatrice delle istituzioni europee.
Una volta concluso l’intervento, alcuni eurodeputati del gruppo The Left – che per l’Italia racchiude i parlamentari europei di Sinistra Italiana e M5S – si sono alzati in piedi e hanno cantato Bella Ciao in segno di protesta tra gli applausi di diversi colleghi.
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