A due giorni dall'addio annunciato alla politica Silvio Berlusconi ci ripensa dopo la sentenza emessa ieri che lo ha condannato a 4 anni di reclusione (di cui 3 condonati) per la vicenda dei diritti televisivi.
Un dietrofront necessario quello dell'ex presidente del consiglio così motivato: "Delle conseguenze ci saranno. Mi sento obbligato a restare in campo per riformare il pianeta giustizia perché ad altri cittadini non capiti ciò che è capitato a me".
Secondo Berlusconi il giudice Davossa è molto prevenuto nei suoi confronti o, in alternativa, le motivazioni di una simile condanna devono trovare delle spiegazioni di natura politica.
"A Roma la Cassazione mi ha assolto con formula piena sulla stessa materia. Come mai non si è tenuto conto di questo?" si chiede il Cavaliere che parla anche dei suoi successi imprenditoriali e ricorda di avere circa 56mila dipendenti e definisce il suo gruppo come uno dei "primissimi contribuenti" in Italia.
Il Cavaliere ricorda anche che è stato l'unico a presiedere tre volte il G8, che è padre di cinque figli, nonno di sei nipoti ed è incensurato. "È incredibile parlare di naturale capacità a delinquere" commenta e aggiunge: "Quella contro di me è un'ipotesi fantascientifica per evadere l'1% delle imposte comunque versate. Tra il 2006 e il 2010 ho versato 5,44 miliardi. Nessun gruppo versa tanto" e prosegue sostenendo che nel 2002 gli vengono contestati evasioni per 4,9 milioni di euro contro i 365 versati dal suo gruppo all'erario.
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