ESCLUSIVO. Era il 25 Agosto 2011 quando Mariella Cimò "scompariva" dalla sua abitazione di San Gregorio, alle porte di Catania. Il marito Salvatore Di Grazia (prima in carcere, poi ai domiciliari e adesso con l'obbligo di dimora ad Acireale) è accusato dell'omicidio della moglie: "Non c'è alcuna prova. Stiamo parlando di una scomparsa, non di un omicidio. Ne sono convinto". A mettere in crisi il loro rapporto coniugale sarebbero state le relazioni extraconiugali intrattenute dall'uomo all'interno dell'autolavaggio di proprietà della Cimò: "Non l'ho mai negato, dopo 40 anni di matrimonio ogni tanto si ha bisogno di un boccone di "acqua fresca". Mia moglie ovviamente non lo sapeva, non sono così stolto da farmi scoprire [...] Non si può dire di no ad un caffè, ad una sigaretta e ad una bella donna" ha confessato ai microfoni di Fanpage.it. Di Grazia denunciò la "scomparsa" della moglie dopo 11 giorni. Come mai? "Sto vivendo un inferno, prima aveva l'esigenza del superfluo, adesso, invece, sono costretto ad inseguire il necessario [...] Io non ho più niente" ha concluso.
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