Quanto conta la tecnologia nella ricerca scientifica? Il professor Andrea Cossarizza spiega l’impiego di sofisticati strumenti di analisi cellulari che “dipingono” e identificano le cellule. Sono i citofluorimetri di nuova generazione grazie ai quali è possibile da una sola goccia di sangue individuare circa 65mila tipi cellulari. Durante l’epidemia è riuscito a descrivere così le reazioni del sistema immunitario aggredito dal virus e riconoscere alcuni importanti meccanismi che determinano sul nostro organismo forme di infezione severa.
È stato inoltre scelto e disegnato come “avatar” di un nuovo videogioco dedicato al virus Sars-CoV-2 “Project Discovery Phase III”, ideato dalla società CCP Games di Reykjavik e Massively Multiplayer Online Science (MMOS, start-up svizzera). Il professore ci illustra come i players possano analizzare veramente i dati dei pazienti Covid-19 condivisi dalle più importanti società scientifiche internazionali e contrassegnare i gruppi cellulari presenti nel sangue, alterati a causa del nuovo coronavirus. Il gioco aiuta la comunità scientifica a debellare Sars-CoV-2: contribuisce a generare un algoritmo per gestire e analizzare attraverso automatismi tecnologici un patrimonio di informazioni, sempre più dettagliate e sempre più numerose, fondamentali alla scoperta di nuove strategie terapeutiche.
La Scienza diventa, attraverso tecnologia e gioco, patrimonio di tutti. Resta imprescindibile la funzione della comunicazione, professionale e autorevole, per la comprensione del prezioso lavoro svolto dagli scienziati, non solo durante la pandemia. Il Patto Trasversale per la Scienza, di cui il professore è vice presidente, è un’associazione completamente dedicata alla valorizzazione della ricerca e alla comunicazione corretta al servizio dei cittadini. L’associazione svolge per il nostro Paese un’azione capillare di informazione e conoscenza, necessarie in particolare ai giovani per evitare gli inganni dei ciarlatani e ogni pericolosa forma di pseudoscienza.
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