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"Time is Brain", "Il Tempo è il cervello", è lo slogan con cui i medici statunitensi spiegano ai loro pazienti l'importanza di un intervento tempestivo in caso di stroke, di ictus quindi sia ischemico che emorragico. E questo è tanto più vero oggi in quanto gli strumenti a disposizione per intervenire - ed evitare sofferenze cerebrali con conseguenti deficit - sono estremamente efficaci, come nel caso della Trombolisi che se effettuata entro 4 ore dall'evento ischemico riesce a sciogliere il trombo, a ripristinare il circolo sanguigno cerebrale e a far recuperare completamente le funzioni perse al paziente. E per parlare di ictus , dei fattori di rischio, dei sintomi che non devono mai essere trascurati, del percorso di un pziente all'interno di una Stroke Unit (il reparto dedicato alla gestione dei pazienti con Ictus sia ischemico che emorragico) e delle possibilità offerte oggi dalla neuroriabilitazione abbiamo intervistato il Prof. Paolo Maria Rossini, Direttore dell'Unità di Neuroriabilitazione del Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci ha spiegato quali sono i Fattori di rischio principali, distinguendo fra quelli modificabili (stile di vita, fumo obesità, sedentarietà...) e quelli non modificabili (età, predisposizione familiare, patologie croniche...) di come ci sia debba comportare in caso di un TIA (attacco ischemico transitorio, che dura quindi meno di 24 ore) perchè all'apparire dei sintomi non si può sapere mai se sarà u TIA o un Ictus vero e proprio e quindi non si può ritardare il ricorso ad un centro specializzato, di quali Sintomi debbano essere un campanello d'allarme - perdita di forza ad un braccio o ad una gamba, difficoltà motorie, di linguaggio, di equilibrio, di vista... - e di come il ricorso tempestivo ad una Stroke Unit possa essere fondamentale per il recupero perchè la finestra entro cui si può agire per ripristinare il circolo è molto breve, al massimo 4 ore e quindi si deve intervenire immediatamente in presenza di un sospetto di ictus. Nel caso di Ictus Ischemico l'intervento d'elezione come dicevamo è la Trombolisi che può risolvere l'occlusione e far regredire i sintomi e i deficit, mentre nel caso di Ictus Emorragico sarà il Neurochirurgo a valutare la presenza di un aneurisma, l'estensione della lesione, la quantità di emorragia e in base a questo si potrà arrivare ad un intervento chirurgico, ad un drenaggio... La fase successiva all'ictus è fondamentale per un recupero e in caso di deficit cognitivi o motori la Neuroriabilitazione Post Ictus è oggi fatta da Riabilitazione Robotica con esoscheletri che aiutano il paziente a riapprendere funzioni perse, di stimolazione magnetica o transcranica e di percorsi personalizzati perchè la risposta del paziente non è mai standard. Abbiamo poi incontrato il Dott. Pietro Caliandro, Specialista in neurologia della Stroke Unit del Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci ha descritto il caso di un giovane paziente che anche in presenza di sintomi molto lievi ha deciso di recarsi presso la Stroke Unit e questo li ha permesso di evidenziare delle lesioni che se trascurate avrebbero potuto portare a conseguenze ben più gravi, a conferma che la tempestività di intervento può salvare la vita, perchè Time is Brain, il Tempo è Cervello.
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